L’assessore arrabbiato: «Nell’anno 2020 raccolte 10 tonnellate di scarti in paese»

Che l’argine del Canalbianco si trasformi spesso in una discarica a cielo aperto lo sa bene anche il Comune di Villa Bartolomea, da anni impegnato nella rimozione di rifiuti disseminati in questa zona, come del resto in altre del territorio. Tanto che sia sull’area accanto alla postazione per le gare di pesca, gestita dall’associazione Aps Il Torrione di Legnago, sia sul tratto arginale più a sud – entrambi sotto il Comune di Villa Bartolomea – l’assessorato comunale all’Ecologia e Ambiente dispone periodicamente la raccolta e lo smaltimento di materiale abbandonato. «Al momento», spiega l’assessore Luca Pradella, «non mi risulta arrivata alcuna nuova segnalazione ma ho comunque predisposto un sopralluogo da parte della nostra polizia locale, subito eseguito. Gli agenti hanno rinvenuto l’area di gara pulita, mentre poco lontano sono sparse bottiglie di vetro e qualche sacchetto o cassetta di plastica contenenti rifiuti». A breve, saranno dunque portate a termine, sempre da parte di personale comunale, le ennesime operazioni di raccolta del materiale abbandonato e di pulizia della zona. «Il tratto arginale del Canalbianco», prosegue l’assessore Pradella, «è lungo ed impervio. La sponda del Tartaro si presenta infatti piena di canneti e di una vegetazione piuttosto fitta. Questa caratteristica rende particolarmente complesso sia il recupero dei rifiuti, per il quale occorrono mezzi specifici, sia un costante monitoraggio che ci piacerebbe invece poter mantenere». In questo senso, perciò, il Comune di Villa Bartolomea considera fondamentali le segnalazioni che arrivano dai cittadini, in particolare appunto dai pescatori che per seguire la loro passione si trovano più a contatto di altri con questa parte di territorio. «In passato», ricorda ancora l’assessore, «qualche metro prima della zona della postazione di gara, abbiamo raccolto perfino dell’amianto grazie alle indicazioni che ci aveva fornito un pescatore che si trovava sulla sponda opposta. Dalla nostra era impossibile individuarlo proprio a causa del canneto». L’ignobile pratica dell’abbandono dei rifiuti, in particolare nelle zone arginali, non ha conosciuto crisi, nemmeno durante il lockdown della scorsa primavera. Anzi, c’è stato addirittura chi ha approfittato del poco controllo per andarsene in giro a disseminare ogni tipo di immondizia. Nel corso del 2020, il Comune ha raccolto circa 10 tonnellate di rifiuti abbandonati. Oltre a ciò, negli ultimi giorni, non sono mancate le segnalazioni, spesso postate sui gruppi social e documentate da foto, di altri scarichi abusivi, anche se di piccole dimensioni, perfino in centro paese.

E.P. (L’Arena)

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