Dalla carità alle pulizie all’esterno dell’ospedale

Dalla questua alle pulizie volontarie del piazzale dell’ospedale di Legnago. Da qualche mese, nell’area antistante il «Mater salutis» due giovani romeni raccolgono i rifiuti, soprattutto braccialetti e mascherine, che fin troppo spesso vengono gettati a terra anziché essere buttati nei cestini da chi si reca nella struttura sanitaria. A fronte del degrado causato da incivili, il Tribunale per i diritti del malato e dell’anziano (Tdma) di Legnago ha pensato di fare di necessità virtù, «arruolando» per le pulizie due giovani dell’Est europeo, di 35 e 33 anni, che erano soliti chiedere l’elemosina agli ingressi dell’ospedale o nei luoghi più frequentati della città. Un’idea che nel contempo elimina il degrado dei rifiuti abbandonati all’ospedale e aiuta persone altrimenti impegnate solo a chiedere la carità ai passanti. Dotati di giubbetto arancione, pinze e guanti, i due romeni sono stati così impiegati dal sodalizio presieduto da Roberto Venditti per pulire gli spazi esterni del «Mater salutis». Tutto ciò in accordo con la direzione ospedaliera. «Un giorno», dice Venditti, «uscendo dall’ospedale, sono rimasto esterrefatto dalla quantità di mascherine e braccialetti usati abbandonati in tutti gli spazi esterni del polo sanitario da chi si era stato nei reparti o negli ambulatori. E ho avuto un’idea. Incontrando fuori dal supermercato il solito giovane questuante, un ragazzo sano e robusto, gli ho offerto il nostro aiuto, a patto che facesse ciò che gli stavo proponendo» Dopo aver chiesto l’autorizzazione ai dirigenti medici, il presidente ha quindi avviato il progetto «Ospedale pulito (anche fuori)», facendolo rientrare nella convenzione che il sodalizio ha con l’Ulss che prevede, tra le varie attività, l’assistenza ai cittadini nell’accesso ai servizi offerti dall’Azienda sanitaria. In virtù dell’accordo, il questuante romeno e un connazionale che vive anch’egli di espedienti sono stati assicurati ed inclusi nell’elenco dei volontari dell’associazione. «Ad oggi», sottolinea Venditti, «sono stati fatti sei interventi: al termine ai due doniamo una piccola somma per dare loro una mano». Gli speciali «spazzini» hanno ripulito gli spazi esterni e riordinato le aiuole anche all’esterno del Centro per le attività sociali di via XXIV Maggio, dove il Tribunale del malato ha la sua sede. «Queste due persone si sono dimostrate molto volenterose e laboriosissime, e di questo ne andiamo fieri in quanto abbiamo ottenuto due risultati: pulire gli esterni dell’ospedale a fronte di gesti di assoluta inciviltà e sostenere due persone che vivono di stenti». L’associazione si sta pure prodigando per trovare un lavoro ai due romeni. «Cercano disperatamente una mansione che a tutt’oggi non sono riusciti a trovare», riferisce Venditti, «perciò chi volesse offrire ai due giovani un impiego regolare può rivolgersi a noi, in via XXVI Maggio 10, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17».

Fabio Tomelleri – (L’Arena)

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